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«I saggi di questa raccolata fanno riferimento ad alcune esperienze culturali reputate essenziali per promuovere una vita buona e socialmente consapevole e da includere quindi nella formazione dei nostri contemporanei, da cui sono assenti o non abbastanza apprezzate. Naturalmente il contesto in cui sono stati redatti ha portato a sottolineare ciò che deve essere considerato vitale in una emergenza planetaria. I saggi si soffermano sull'importanza della coscienza storica, su un'antropologia che non opponga uomo ed ambiente, sulla (desiderabile) accettazione dell'eredità delle religioni anche quando queste vengano formalmente abbandonate, su un sapere critico-filosofico di tipo socratico, su un fare artistico non assoggettato alle leggi del mercato, sull'intreccio tra riproduzione culturale e riproduzione biologica, e su una scienza "comprensiva" non assoggettata ai dati di fatto. Al di là di questa rassegna molto generica (e certamente incompleta) di dimensioni culturali che si suppone una buona educazione moderna debba abbracciare è restato aperto l'interrogativo se sia possibile formulare un ideale formativo forte, come una volta si usava nelle scuole, identificare cioè i "maestri" e magari anche l'equilibrio desiderabile tra le varie sfere della cultura - letteraria, scientifica, artistica, filosofica, pratico-operativa e via dicendo. Il canone tradizionale della cultura, se mai ce n'è stato uno, è stato messo in discussione, non solo per effetto del successo di nuove discipline, ma anche delle polemiche che un sedicente "popolo" ha scatenato contro i privilegi anche culturali delle élites. L'idea di questo volume nasce in parte proprio in risposta alle pretese arroganti di fare piazza pulita della cultura...» (Dall'Introduzione)